convegno "Trasporti e cambiamenti climatici", SIPoTra, Bologna 2016

Il peso del settore dei trasporti sui cambiamenti climatici e le prospettive di contenimento delle emissioni: gli scenari internazionali ed europei / Mario Zambrini

Il peso del settore dei trasporti sui cambiamenti climatici e le prospettive di contenimento delle emissioni: gli scenari internazionali ed europei / Mario Zambrini. – Relazione al convegno “Trasporti e cambiamenti climatici” organizzato da SIPoTra e Cattedra Jean Monnet “EU Environmental Law” a Genova, 20 maggio 2016. – 24 p. [formato PDF, 1,1 MB]; 16 slides [formato PDF, 1,3 MB].

ripartizione delle emissioni di gas serra italiane da trasporti
Strategie di riduzione
La chiave di volta di una strategia realmente efficace di contrasto al cambiamento climatico passa deve essere innanzitutto ricercata in una profonda innovazione dei modelli di governance che finora hanno determinato le scelte strategiche e programmatiche del settore dei trasporti, a livello europeo come a livello nazionale, regionale e locale. La necessità di una efficace programmazione strategica che sia in grado di integrare e coordinare gli strumenti di politica in una logica intersettoriale e funzionale ad obiettivi chiari e verificabili, oltre che coerenti con gli obiettivi sovraordinati (quali quelli indicati dalla COP21 e sottoscritti lo scorso 22 aprile), è – o dovrebbe essere – evidente. Una efficace politica di contrasto (e adattamento) al cambiamento climatico dovrà essere necessariamente messa nelle condizioni di interagire con tutti i settori economici e sociali che hanno rilevanza sotto il profilo del loro impatto sulle emissioni di GHG 24 . Le strategie di riduzione delle emissioni di gas serra dal settore dei trasporti sono riconducibili a tre approcci complementari: “evitare”, “spostare”, “migliorare” 25 . Evitare la mobilità, ovvero ridurne la domanda agendo sulla domanda, spostare la domanda sulle modalità maggiormente efficienti e meno inquinanti (trasporti pubblici, mobilità ciclopedonale), migliorare le prestazioni dei mezzi di trasporto in termini di efficienza energetica ed emissioni unitarie. Quanto agli
strumenti da mettere in campo nello sviluppare tali approcci, nella logica di integrazione che necessariamente dovrà accompagnare il percorso verso uno scenario compatibile con gli obiettivi di contenimento del cambiamento climatico condivisi dalla COP21, questi comprendono la pianificazione strategica e la programmazione dei servizi, la pianificazione urbanistica, gli strumenti di regolazione, gli strumenti economici, l’informazione, l’innovazione tecnologica.
Contenere le emissioni richiede, nel breve come nel medio e lungo termine, la promozione di strategie articolate, in grado di influire sui diversi parametri che concorrono, ciascuno per la sua quota parte, ad orientare le tendenze globali. Le emissioni complessive di CO 2 rilasciate in un anno dalla mobilità passeggeri, ad esempio, sono funzione dei coefficienti unitari di emissione (grammi di CO 2 / km percorso dai diversi modi) e delle percorrenze (km percorsi da ogni utente nelle diverse modalità) queste ultime espresse in passeggeri*chilometro (Pax*km).
Ridurre le emissioni del settore significa dunque intervenire sulle emissioni unitari (g/Pax*km) e/o sulle percorrenze (Pax*km).
La riduzione delle emissioni unitarie della mobilità passeggeri è a sua volta perseguibile attraverso diverse linee di azione:
– riducendo la quota di domanda soddisfatta da mezzi motorizzati, ovvero incrementando la mobilità ciclopedonale;
– redistribuendo la domanda tra i diversi modi di trasporto, orientandola su quelli potenzialmente più efficienti sotto il profilo energetico e delle emissioni di CO2;
– incentivando un uso maggiormente efficiente dei mezzi di trasporto sia pubblici che privati: dal momento che le emissioni sono caratteristiche dei mezzi (e si esprimono ad esempio in g/veic*km), aumentando il coefficiente di occupazione dei mezzi (ovvero aumentando i pax trasportati / veicolo) si ottiene una riduzione dei grammi emessi / pax*km.
– Incrementando l’efficienza delle tecnologie impiegate per i mezzi di trasporto. Anche in questo caso, le opzioni sono diverse ed articolate, e comprendono (da quelle di più lungo termine a quelle di breve termine):
– L’adozione di tecnologie alternative e a ridotte emissioni (es. idrogeno e celle a combustibile, motori elettrici, ecc.)
– L’incremento di efficienza delle tecnologie attualmente in uso (ad es. la riduzione delle emissioni da parte dei motori endotermici a ciclo otto o diesel;
– L’orientamento della domanda di veicoli verso i modelli maggiormente efficienti fra quelli attualmente disponibili.

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